mercato 2021 settore automotive

Settore Automotive Mercato 2021

Pubblicato il 7 Marzo 2022

Dopo lo stop del 2020 dovuto alla pandemia, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno della ripresa per il settore automotive, ma non è stato così.

I fattori che hanno inciso di più, che hanno portato i consumatori a rimandare la scelta d’acquisto, sono stati:

  • la carenza delle linee di semiconduttori sulle linee di produzione;
  • le incertezze del mercato, dovute al Covid-19 ed alla transizione verso la mobilità elettrica.

Un crollo pesante: un quarto del mercato perso per due anni di fila

Dopo i primi sei mesi del 2021, dove i dati mostravano cifre incoraggianti, il settore automotive ha chiuso a dicembre con un calo del 27,4%, rispetto al 2020.

Nel dettaglio, confrontando i volumi del 2021 con quelli del 2019 (anno precedente alla pandemia), il crollo risulta pesante, pari al 23,9%. Più semplicemente, per due anni di fila si è perso un quarto del mercato.

Mezzi sempre più vecchi: maggiore inquinamento e minore sicurezza

Il parco mezzi circolante in Italia è uno dei più vecchi d’Europa, ma non solo. Secondo i dati Eurostat l’Italia è la nazione europea con il maggior numero di auto per abitante (663 auto ogni mille abitanti – esclusi veicoli da lavoro).

Infatti, rispetto alle altre grandi nazioni europee, il Bel Paese comprende un’ampissima porzione di auto che ha dai 10 ai 20 anni: dei dati che incidono molto sulle emissioni inquinanti ed anche sulla sicurezza delle persone al volante.

I percorsi studiati per il futuro prevedono la sostituzione del parco mezzi con veicoli a basse emissioni rottamando quelli vecchi. La collaborazione delle istituzioni attraverso incentivi diventa necessaria, al fine di raggiungere il bando totale delle autovetture a combustione interna previsto per il 2035.

Per ottenere questo risultato e la ripresa del settore, inoltre, diventa essenziale pianificare delle soluzioni per compensare l’impatto negativo della transizione all’elettrico sull’occupazione e sulle attività produttive, tutelando i posti di lavoro di migliaia di persone.

Fonte – Il Sole24Ore